Dalla baia di ghiaccio
vola all’Isola verde
il magico dispaccio;
il mar non lo disperde,
non la nebbia lo arresta,
né il gel, né la tempesta
tarpan le audaci penne.
S’ergon l’agili antenne
sulle remote sponde;
ampia di mar distesa
l’una all’altra nasconde:
ma arcana vita è accesa
nella riposta fibra,
e va per l’aria e vibra
un turbamento strano.
E s’effonde lontano
col passo della luce;
ma l’occhio non lo vede,
ma un fil non lo conduce.
Scocca, scintilla e riede
dall’uno all’altro lito
Dell’allegrezza il canto,
la speme, la paura,
il vario ed infinito
suon dell’ umano pianto.
Vibra così una pura
onda fra i cori amici,
passan le evocatrici
immagini gentili
nella profonda notte
e van per l’ aria a frotte
messaggi senza fili.